Consigli sui cavalli di Carmelo Ballì

L'alimentazione
Il cavallo è un mammifero erbivoro e migratore. Ciò ha influito nella sua evoluzione con un aspetto esteriore ed una conformazione interiore capace di sfruttare al meglio l'ambiente. Notiamo perciò che l'apparato digerente è strutturato per ricevere piccole ma continue quantità di cibo. Prendiamo in esame, brevemente, questi apparati:
- i denti
Il cavallo maschio adulto ne ha 40 mentre la femmina 36 (perché mancante degli scaglioni) così distribuiti: 12 molari, 12 premolari, 4 scaglioni, 12 incisivi che a loro volta si distinguono in: 2 picozzi, 2 mediani e 2 cantoni (o laterali). Gli spazi tra gli incisivi e i premolari sono detti barre. Dopo la nascita si ha l'eruzione dei denti da latte che verranno via via sostituiti dai permanenti, ed al quinto anno di età si dice che il cavallo ha la "bocca fatta". Con la masticazione si ha un continuo consumo della tavola dentaria, che però viene compensato da una costante crescita del dente. Quindi è possibile stabilire con discreta esattezza l'età del cavallo in base alla forma della tavola dentaria degli incisivi inferiori.

- l'apparato digerente
Osservando una tavola di anatomia del cavallo ci salterà subito all'occhio la sproporzione tra lo stomaco e l'intestino. Lo stomaco ha una capacità relativamente piccola (15/18 litri) mentre l'intestino è enormemente più grosso. Tutto ciò porta ad una conclusione e cioè che il cavallo potrà assumere poco cibo per volta, ma in continuazione in modo da tenere sempre rifornito il grosso intestino. Quindi non potendo far pascolare liberamente il nostro cavallo, faremo in modo che la sua razione giornaliera venga suddivisa in più pasti con un minimo di tre.

Gli alimenti
L'alimentazione di un cavallo viene stabilita in relazione al peso, all'età, alla razza, al sesso ed la lavoro svolto. Quindi distinguiamo principalmente tre tipi di razione:

- di mantenimento (cavallo a riposo);
- di lavoro semi leggero (mezz'ora al giorno o saltuariamente);
- di lavoro pesante (una o più ore al giorno).
Gli alimenti che concorrono alla nutrizione del cavallo sono:
Fieno : il migliore è quello maggengo o di primo taglio da prato polifita. Deve avere un colore giallo-verdognolo ed essere privo di muffe e polveri.
Avena : fra le granaglie è la più appetitosa con maggior potere energetico, pur risultante alquanto eccitante. Anch'essa deve essere asciutta e priva di muffe, polvere e semi estranei.
Orzo : è più nutriente dell'avena ma meno eccitante. È preferibile somministrarlo schiacciato.
Crusca : ha scarso potere nutritivo, ma in piccole quantità nei pastoni risulta rinfrescante.
Erba : per erba si intende quella fresca o al massimo quella appena appassita. Contiene un'elevata percentuale di acqua e quindi per raggiungere il corrispondente del fieno ne va somministrata una quantità maggiore, anche se con molta attenzione dato che può provocare fenomeni di fermentazione.

Regole di alimentazione
- abbeverare sempre prima dei pasti;
- somministrare sempre nell'ordine: fieno-concentrati;
- non effettuare repentini cambiamenti di dieta;
- non somministrare farine o crusche senza averle preventivamente bagnate;
- affettare sempre carote, barbabietole, mele onde evitare ostruzioni;
- il cavallo non consumi la razione di fieno per terra se scuderizzato in quanto si può abituare al sapore delle profende con conseguenze all'apparato digerente, ma comunque in basso in modo da rispettare la posizione naturale del pascolo e permettergli di non ingerire e respirare la polvere;
- i semi di lino vanno dati sempre ben cotti a causa della loro tossicità;
- nella stalla si può spargere un po' di sale oppure attaccare sul muro un blocco sempre di sale.

Le cause del dimagrimento
- mancanza di cibo totale o parziale dovuta a problemi ai denti, alle zampe, cattiva qualità di cibo;
- stress;
- diminuzioni stagionali di elementi nutritivi nei foraggi;
- convalescenze;
- cattivo assorbimento, diarrea cronica;
- carenze proteiche;
- parassitosi intestinali ed ectoparassiti (pidocchi, zecche);
- malattie croniche (enfisema);
- malattie al fegato, pancreas, rene, cuore;
- gravidanza, allattamento;
- tumori;
- vecchiaia.

Riproduzione
Benché sia il maschio sia la femmina del cavallo raggiungano la maturità sessuale all'età di circa due anni, in allevamento raramente vengono fatti riprodurre prima dei tre. Al termine della gestazione, che dura 11 mesi, nasce generalmente un solo puledro.

Punteggio alla condizione
- Estremamente emaciato : totale assenza di grasso, colonna vertebrale visibile, pochissima muscolatura presente sulle ossa, anch'esse visibili.
- Emaciato : poco grasso, poca muscolatura, ossa prominenti.
- Magro : costole visibili chiaramente, l'inizio della coda si vede, ma non si vedono le vertebre, il grasso copre i processi trasversi e parte di quelli spinosi delle vertebre.
- Moderatamente magro : costole appena visibili, linea dorsale visibile come una leggera cresta.
- Moderato : le costole si sentono ma non si vedono, linea dorsale dritta.

- Moderatamente carnoso : grasso presente sulle costole e attorno all'origine della coda, la linea dorsale è dritta o incavata.
- Carnoso : piega dorsale definita, costole ricoperte da grasso ma ognuna può essere palpata, grasso su collo e groppa.
- Grasso : linea dorsale incavata, collo spesso, grasso lungo il garrese, dietro le spalle e all'interno delle cosce.
- Troppo grasso : linea dorsale molto incavata, grasso sporgente su collo, groppa, cosce, spalle, intorno alla coda.

Il punteggio ideale, in riferimento alle razze da sella, è:
4 : per un cavallo sportivo;
5 : per un puledro in crescita;
6 : per un soggetto in riproduzione;
7 : per un pony da scuola.

Scuderizzazione
I locali nei quali vengono ricoverati i cavalli devono essere ampi, non umidi, arieggiati. La temperatura ambiente non deve superare i 20 gradi d'estate e non scendere sotto i 5 gradi in inverno. Il cavallo può essere tenuto in scuderia nei seguenti modi :
- in posta :
Il cavallo viene tenuto sempre legato alla mangiatoia con una corda munita di contrappeso in modo da tenere la stessa sempre tesa onde evitare incidenti. I lati della "posta" sono delimitati dai "battifianchi" che possono essere in legno o in muratura o mobili. Le dimensioni di una posta fissa sono: largh. min.120 cm lungh.300 cm. In alcuni casi le poste sono utilizzate come semplice ricovero momentaneo.
- in box :
È di gran lunga la sistemazione migliore. Esso è costituito da un locale a pareti lisce, di dimensioni variabili da un minimo di cm 250 X 300 ad un massimo di cm 400 X 400 con ai due angoli opposti la mangiatoia per i concentrati ed il beverino dell'acqua. Nel box il cavallo viene tenuto libero in modo da permettergli di coricarsi e muoversi con un certo agio.

Sia nel "box" che nella "posta", il pavimento deve essere di materiale poco assorbente e facilmente lavabile, con una leggera inclinazione verso il tombino di raccolta delle urine. Esso inoltre và ricoperto con un buon strato di paglia di frumento asciutta e non polverosa (che il cavallo userà anche come alimento complementare), oppure può essere utilizzata una "lettiera" di trucioli ben puliti da corpi estranei.

Per quanto riguarda l'alloggiamento del cavallo, il box è necessario: d'inverno e d'estate garantisce una temperatura moderata, anche se è responsabilità umana fare in modo che questa non crei problemi all'animale. Non è necessario però tenere il cavallo rinchiuso tutto il giorno: esiste infatti una terza sistemazione, e cioè lasciarlo libero al pascolo, o paddok. Questa è un'alternativa comoda anche per quanto riguarda l'alimentazione, perché il cavallo sa perfettamente regolarsi sulle quantità e preferisce consumare più pasti al giorno, piccoli e continui. Inoltre ha la possibilità di fare più movimento e di stare con i suoi simili. Per contro, però, il cavallo è anche più soggetto a parassiti e malattie che in un box certamente non contrarrebbe. Va semplicemente seguito di più. Un altro svantaggio è che, spesso, ci si dimentica di farlo muovere proprio perché si pensa che da solo il cavallo si sfoghi abbastanza. In realtà non è propriamente così, e per quanto possa galoppare il lavoro con l'uomo è indispensabile e contribuisce alla formazione dell'esemplare. Inoltre bisognerebbe somministrargli l'acqua a mano, perché se dovesse ammalarsi con un abbeveratoio automatico non si capirebbe mai se il cavallo beve o meno, problema frequente anche nei box. Invece l'ideale sarebbe poter controllare, per assicurarsi che il cavallo non rischi la disidratazione (possibile anche in inverno)

Finimenti
Nel corso del rapporto millenario fra uomo e cavallo, si è assistito ad una contemporanea evoluzione della bardatura del cavallo. L'ideazione dell'imboccatura, favorita dalla particolare anatomia della dentatura del cavallo, sembra essere contemporanea alla domesticazione. Molto posteriore l'invenzione della sella, ulteriormente migliorata dalla scoperta della staffa; altrettanto importante, per l'uso del cavallo da traino, l'invenzione del collare rigido. Ancora posteriore l'uso della ferratura, attribuita a popolazioni nordeuropee in epoca medioevale.

Addestramento
Anche i temi dell'addestramento e della tecnica di monta hanno subito un'evoluzione storica e una differenziazione locale. In funzione delle necessità di utilizzo, si sono sviluppati stili e tecniche di addestramento differenziate; alcune tecniche tradizionali sono rimaste confinate a specifiche aree geografiche ("monte da lavoro" maremmana, Camargue, sudamericana ecc). Una particolare monta da lavoro, la "monta western", ha assunto un grande rilievo e viene largamente praticata anche a scopi di svago e sportivi. La cosiddetta "equitazione classica" europea, sviluppata particolarmente per scopi militari, ha avuto origine dalle Scuole di Equitazione dei famosi cavallerizzi italiani, primo fra tutti Giovan Battista Pignatelli. In ambito sportivo la vera e moderna rivoluzione è stato il "Sistema di Equitazione naturale" ideato dal capitano di cavalleria italiano Federico Caprilli. Venne così chiamato dallo stesso Caprilli, che per metterlo a punto studiò e capì il modo in cui assecondare sia i movimenti del cavallo che rispettarne la sua indole generosa e collaborativa; il metodo ha tanto successo che ancora oggi i risultati migliori nell'equitazione sportiva (salto ostacoli e completo) li ottengono i cavalieri che si attengono a questi dettami.
Le diverse tecniche di addestramento condividono comunque molti punti importanti, ed è sorprendente la modernità e la profondità delle considerazioni di Senofonte, generale greco del IV a.C. e autore del celeberrimo trattato sull'equitazione.
Le tecniche di addestramento attuali, come la cosiddetta doma gentile, hanno dimostrato una maggiore efficacia rispetto ai metodi tradizionali e meno rispettosi nei confronti del cavallo. Per questa ragione stanno venendo apprezzate con sempre maggiore interesse.

Spettacolo
Un uso marginale, ma ancora attuale, del cavallo è quello spettacolare, in particolare in ambito circense; la Spagna, patria dell'Alta Scuola, ospita inaspettatamente un uso spettacolare del cavallo estremamente cruento, in una delle fasi della corrida.
Altre nazioni come la Francia con il "Cadre Noir" di Saumur e l'Austria con la Scuola Spagnola di Vienna hanno una grande tradizione di "Alta Scuola".

Ippoterapia
Un uso molto recente del cavallo, basato sia sulla fortissima carica emotiva connessa al rapporto uomo-cavallo che a peculiari aspetti psicomotori connessi all'equitazione, è la cosiddetta ippoterapia o riabilitazione equestre, consistente nell'uso del cavallo come strumento di riabilitazione umana per le persone diversamente abili. Inoltre questa iniziativa a portato molti frutti nell'ultimo arco di anno.

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