Fresina? In una Borgia

Maggioranza critica a S.Agata Militello sull'azione amministrativa del sindaco. Si allontana anche l'ipotesi rimpasto. "Liberi e solidali": «Non siamo interessati alle poltrone. Dobbiamo azzerare la giunta»
Sarà un’estate molto calda per l’amministrazione del sindaco Aldo Fresina. I partiti di maggioranza non nascondono una certa delusione.Anche il rimpasto - che Fresina vorrebbe entro agosto - oggi appare più difficile. La politica santagatese, complicici i nuovi risvolti regionali, sembra entrata in un tunnel. Il primo a lamentarsi è Anaele Borgia, leader di Liberi e solidali, formazione che dovrebbe beneficiare del minirimpasto, che accusa il sindaco di aver fatto «meno del commissario». «Noi abbiamo contribuito alla vittoria di questa coalizione - dice Borgia - senza mercanteggiare mai per un posto. Il nostro gruppo di cinque consiglieri ha votato le delibere che ci sono state sottoposte, ma non siamo mai stati chiamati a partecipare alla fase delle scelte più importanti». Insomma, niente poltrone ma non addirittura
cancellati dalla rappresentanza politica. Ma allora quale sarà l’impegno del gruppo di Borgia? «Approveremo tutti gli atti che riterremo utili per il paese - risponde - rimanendo a disposizione per qualsiasi collaborazione. Ma - aggiunge in modo molto significativo Borgia - se fossi stato assessore io, visti i risultati, oggi mi sarei dimesso». E del minirimpasto di cui si parla? «Non so niente - risponde Borgia - quando ci faranno la proposta valuteremo. Noi siamo per l’azzeramento della giunta e per una sua riformulazione sulla base delle forze presenti in Consiglio. In mancanza di ciò - conclude - possiamo pure restare fuori». Una posizione ineccepibile, ma che a qualcuno non piace. Se si tenesse conto delle forze in Consiglio, dove Fresina ha sette consiglieri più i cinque di Borgia, significherebbe che a quest’ultimo dovrebbe andare ben più dell’unico assessorato che il primo cittadino è disposto a concedere. Sul fronte
dell’amministrazione comunale, invece, ci sarebbe già stato unpositivo vertice di maggioranza
con i sette consiglieri della coalizione, ed entro pochi giorni il sindaco dovrebbe incontrare gli alleati. Al Ppi, attraversato da profonde discussioni, però, secondo indiscrezioni non piacerebbe
più il suo rappresentante in giunta, cioè Sarino Annibale. Per dare il posto a Liberi e solidali
- sempre che si raggiunga l’accordo - sarebbe pronto a sacrificarsi Paolo Starvaggi, il regista dell’operazione che ha portato al successo di Fresina. In caso contrario, a rischio sarebbero Franco Parisi o Santino Trovato. Il sindaco preferirebbe avere da Borgia e company una rosa di nomi nella quale scegliere il suo collaboratore. E fra questi nomi - malgrado la secca smentita di Anaele Borgia - ci dovrebbero essere Carmelo Giuffrida e Antonio Alascia. Con quest’ultimo, però, Fresina ha dei rapporti tesi per diversità di vedute sulla conduzione del Consiglio comunale.
L’amministrazione infine - nonostante le richieste - non sembra intenzionata a chiarire la sua appartenenza politica. «Noi auspichiamo solo che ci sia la più ampia maggioranza possibile - dice l’assessore Vincenzo Canonico - per risolvere i problemi della comunità».
Si avvia a soluzione, invece, il problema della discarica, per la quale si attende l’autorizzazione
per un altro anno, ma resta aperta la questione netturbini: solo 12 in servizio su 25 previsti in pianta organica. Si discute infine sull’utilizzo di un cospicuo avanzo d’amministrazione.
Quattro miliardi di cui due subito disponibili.

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