Piazza Duomo, un altro "flop" di Mancuso

Ancora un clamoroso "flop" del sindaco di Sant'Agata Militello, Bruno Mancuso e della sua Amministrazione, nella vicenda del progetto di riqualificazione di Piazza Duomo che prevedeva l'estirpamento di 46 alberi di tiglio e ficus "vecchi" di una sessantina d'anni, per sostituirli con alberi di palma. Gli alberi infatti “non si toccano”!
La decisione è stata presa martedì, durante il tavolo tecnico convocato dal primo cittadino con i suoi esperti ed i rappresentanti del comitato contro l'abbattimento delle piante. Una decisione che, probabilmente, Mancuso, non manderà giù facilmente se è vero come è vero che, in più occasioni, aveva enfatizzato la bontà del progetto originario. Del danno incalcolabile che provocano i ficus alle abitazioni e addirittura, per magnificare la bontà della sua idea, convocando una conferenza stampa che, piuttosto che un incontro con i giornalisti si è invece trasformata in un acceso dibattito tra amministratori e cittadini che spiegavano le distinte posizioni.
Il tavolo tecnico di martedì scorso invece, convocato nell'aula consiliare, all'ultimo momento è stato spostato nella sala giunta. Tale scelta ha impedito alla gente e soprattutto ai giornalisti di avere informazioni di prima mano e dover attendere le "veline" del Palazzo.
Certo è che un tavolo tecnico può, legittimamente, tenersi a "porte chiuse". Stupiscono però la presenza di "tecnici" che si sono affrettati a precisare di trovarsi "a titolo personale"; esperti nominati all'ultimo momento per impedire che il sindaco li cacciasse dalla stanza e soprattutto il proclama del primo cittadino, appena 48 ore prima che, nella vicenda, "c'era stato un difetto di comunicazione".
Quale migliore occasione allora per dare vita ad un dibattito pubblico, visto che al famoso "tavolo" (secondo quanto riferitoci da chi vi ha partecipato) non si è fatto altro che riproporre le varie posizioni sul progetto e specificatamente relativamente alla parte che riguardava l'estirpamento delle piante?
Del resto lo stesso consulente del sindaco, il dottor Antonio Ortoleva durtante la "conferenza stampa" aveva spiegato chiaramente che l'intervento avrebbe dovuto essere avviato prima dell'inizio della fioritura degli alberi e soprattutto utilizzando attrezzature speciali per evitare che le piante soffrissero. Esattamente ciò che sostenevano i difensori di ficus e tigli.
Si chiude così, almeno per il momento, un'altra questione che vede contrapposti l'Amministrazione e la gente. Ed anche in quest'occasione Mancuso deve fare un clamoroso “marcia indietro”.
Come fu per la discarica di contrada Oliva. Una spada di Damocle che pende ancora sulla testa della città dopo che la ditta incaricata dei lavori, ha vinto un ricorso al Tar.
Quela volta la storia fu la stessa: la gente quando prese atto di ciò che si stava realizzando nel nostro territorio intervenne con manifestazioni, blocchi stradali, cortei ed interventi di personaggi autorevoli che spiegavano la gravità delle conseguenze di una discarica, in quel territorio e di quelle dimensioni.
Ed anche in quell'occasione Mancuso se la prese con le vecchie amministrazioni per la scelta del sito ma venne clamorosamente smentito dai documenti e, ancora una volta parlò di …"difetto di comunicazione"
“Una decisione così importante come la costruzione di una mega-discarica deve passare attraverso il confronto con il consiglio Comunale ed i cittadini" sostenne in una manifestazione pubblica. Peccato però che, mesi prima, era stato lui a sollecitare la Prefettura volendo “contribuire al superamento dell’emergenza rifiuti in Sicilia”, “…di avere individuati i nominativi di un geologo ed un geometra-topografo - disegnatore" per procedere ai rilievi per il progetto in contrada Oliva.
La colpa resta evidentemente del “difetto di comunicazione…”
E pensare che Mancuso, questo ve lo diciamo noi, si ritiene un grande esperto della comunicazione se è vero… come è vero… che appena qualche settimana addietro si è fatto nominare presidente di una nuova società tra due enti pubblici, quindi con capitale pubblico che, guarda caso, si chiama “Comunic@re” e si dovrà occupare di "comunicazione". Forse aspetta di poter nominare i suoi nuovi esperti “alla comunicazione” per concordare con loro come intrattenere i rapporti tra il Palazzo Crispi e la gente.
Insomma ancora qualche settimana di pazienza e si risolverà il problema del …difetto di comunicazione!
Ma intanto viene semplice chiedersi: ma Mancuso non farebbe meglio a confrontarsi prima, almeno in occasione di scelte importanti che coinvolgono tutta la città, con i santagatesi.
Non sarebbe stato meglio chiedere ai cittadini se erano disponibili a farsi carico della spazzatura di centinaia di comuni e di grandi città? Non sarebbe stato meglio chiedere alla gente se era disponibile a far cancellare un pezzo della storia della città, abbattendo gli alberi in Piazza Duomo?
Forse che, invece, alla base di tutto c'è l'errata convinzione di essere il "padrone della città"; di potersi permettere tutto; di decidere il destino della comunità senza cosultarsi e rendere conto ad alcuno; di sostenere, forse anche, qualche volta, con un pizzico di arroganza, tipico dei potenti, ogni scelta "giusta o sbagliata" solo perchè in questo momento è il sindaco della città. Interrogativi a cui potremo dare un risposta solo quando non ci sarà più ..."il difetto di comunicazione"

Post popolari in questo blog

Consigli sui cavalli di Carmelo Ballì

Rapinta alle Poste. Interrogato Enea Carrabba

Salvato gabbiano impigliato ad un amo nella spiaggia di Sant'Agata di Militello