Sant'Agata, porto chiuso ai pescatori

Dopo la presentazione delle osservazioni da parte di "Progetto Sant'Agata", in data 7 marzo 08, sul progetto preliminare del porto turistico di Sant'Agata per la concessione demaniale marittima della Società "Marina delle Eolie srl", sono state ancora depositate il 30 Aprile 08, due nuovi documenti alla Capitaneria di Porto di Milazzo, sui progetti presentati dalle Società "Tecnis Spa" e " Porto dei Nebrodi".
Una prima lettura dei due progetti mostra una minore invadenza cementizia, così come un inferiore pregiudizio per il paesaggio ed il territorio in confronto al primo progetto della "Marina delle Eolie" . Non sono infatti previsti ville, alberghi e residences che finirebbero per trasformare la zona in un gigantesco dormitorio. In quel caso si trattava in realtà di esasperato sfruttamento immobiliare di aree demaniali con finalità esclusivamente speculative a spese del patrimonio paesaggistico e naturale.
Entrambi i progetti tengono comunque in poco conto le esigenze della flotta peschereccia locale, così come tralasciano anche la destinazione commerciale per puntare quasi esclusivamente sulla nautica da diporto e sul turismo.
Per far questo non si tiene in alcuna considerazione l'attuale Piano Regolatore del Porto e la natura multimediale, quasi come si trattasse di aspetti secondari rispetto ai quali si potesse operare in piena autonomia.
Lo sfruttamento prevalentemente turistico si pone in contrasto con i principi di buon andamento, trasparenza ed efficienza della Pubblica Amministrazione.
Infatti il completamento con fondi pubblici - considerato che è già in corso un finanziamento di 15 miliardi di vecchie lire, motivo per il quale è stata organizzata e realizzata la scenografica "posa della prima pietra" (per il momento anche l'ultima visto che tutto è fermo ed è addirittura scomparso persino il cartello del cantiere) - porterebbe alla piena fruizione del porto da parte dei Santagatesi e della marineria ed all'esclusiva titolarità da parte del Comune di Sant'Agata, il quale risulta proprietario dell'opera fino ad oggi realizzata e concessionario delle relative aree.
Sui due progetti sono state presentate oltre 10 osservazioni che sostengono l'inammissibilità dei progetti presentati per vari ordini di motivi: dalla genericità in ordine alle superfici demaniali richieste in concessione alle "modifiche funzionali al progetto originario dell'Amministrazione Comunale"; dalla sola qualificazione per "nautica da diporto" in contrasto con le destinazioni, già riconosciute di turistica, commerciale e peschereccia all'ulteriore ampliamento della già gigantesca banchina che determina un ingiustificato incremento delle distanze dalla battigia (utile probabilmente ad agevolare lo sfruttamento edificatorio dei terreni limitrofi alla strada); dall'esasperato sfruttamento delle aree demaniali per il settore commerciale alla mancata proposta di nuova viabilità che questo tipo di investimento andrebbe a richiedere.Pertanto si è richiesto alla Conferenza di Servizi che verrà realizzata di dichiarare inammissibili e/o improcedibili le richieste della "Tecnis Spa" e della "Porto dei Nebrodi srl", di rigettarle con qualsiasi statuizione o in subordine di imporre le necessarie prescrizioni in relazione alle problematiche ed esigenze fatte valere.

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