Un'anno fa Vincenzo Interi riceveva un cuore nuovo

Il 23 Maggio 2008, precisamente un anno fa, l'allora diciannovenne Vincenzo Interi (nella foto), affetto dalla nascita da una grave malformazione congenita cardio-circolatoria, riceveva la chiamata dal Centro Nazionale Trapianti (di cui era in lista d'attesa da 13 anni), in cui si evinceva che era stato espiantato un cuore compatibile con il suo stesso DNA e che doveva imbarcarsi sul primo aereo diretto per Roma, per essere trapiantato con il nuovo organo. Tutto questo è stato possibile, grazie alla donazione di una famiglia calabrese, che ha deciso di donare gli organi della propria figlia, deceduta in un incidente stradale, mentre viaggiava in moto con il findanzato, anch'esso deceduto e donatore di organi.
Oggi, per questa ripercorrenza, la famiglia del giovane Vincenzo ha voluto organizzare una festa memorativa, per ricordare il felice evento, ma al tempo stesso anche triste perchè al di là ormeggia il pensiero di una famiglia afflitta e orfana di una figlia, che però nonostante ciò, il suo cuore continuerà a battere, facendo rinascere la vita di un'altra persona; su questa affermazione la famiglia Interi non finisce mai di ringraziare i donatori e tutto lo staff medico dell' Ospedale Bambin Gesù di Roma per la gioia immensa di vedere un figlio sano e non più malato, grazie alla moderna medicina chirurgica che riesce ad "aggiustare" gli esseri umani, come se fossero delle macchine, in cui si rompe un pezzo, ad esempio, il "carburatore" e bisogna trovarne un altro adatto per farlo funzionare nuovamente.
Successivamente al decorso post-operatorio Vincenzo si è diplomato all' Istituto Professionale per l'Agricoltura e l'Ambiente di Capo D'Orlando e ha conseguito la patente di guida, ritornando alla vita di tutti giorni con la consapevolezza di "comandare" e di non essere più "comandato" dal proprio corpo, che lo costringeva a sforzi continui. Attualmente frequenta un corso specialistico O.S.A. a Sant'Agata Militello per diventare un "Assistente Socio Assistenziale Sanitario".
Questa data per la comunità santagatese di contrada Orecchiazzi è alquanto più indimenticabile e continuerà ad esserlo per tutto l'arco della vita, soprattutto per il padre Salvatore, che intervistato ha espresso parole significative : <<"lascio a voi immaginare che grande gioia è riportare a casa un figlio sano e perfetto, con tutti i problemi che aveva che grazie a Dio si sono risolti; e ringrazio tantissimo ai donatori, che dovrebbe essere una cultura donare gli organi perchè quando uno muore è tutto perso, invece, se uno dona, fa felice gli altri ragazzi e bambini che hanno tanto bisogno">>.

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